L’emergenza sanitaria che ha travolto il nostro paese ha attirato l’attenzione sul disagio economico e abitativo.
L’Unione Europea richiama la necessità di trovare delle nuove soluzioni per fronteggiare il disagio degli sfratti e di offrire soluzioni rigenerative della rete urbana incentivando sia il pubblico che il privato.
Il nostro progetto sperimentale religioso vuol essere non solo una soluzione abitativa non permanente ma un lavoro di sinergia con gli enti locali.
Il fine è la presa in carico della persona che includerebbe l’intercettazione dei bisogni specifici e attraverso un équipe multidisciplinare, la possibilità di un accompagnamento sociale e lavorativo fino alla piena autonomia della persona stessa e il reintegro sociale.
Da sempre la Fondazione Casa della Giovane di Lodi è al fianco delle persone fragili, concentrando la sua missione all’accompagnamento educativo rivolto a mamme con bambini che prevede, a fine progetto, un totale reinserimento nella società.
Attualmente l’emergenza Covid e i dati aggiornati dell’ONU riportano di fatto un peggioramento della situazione economica delle famiglie che hanno perso l’occupazione lavorativa a causa di chiusure aziendali, innescando una povertà complessiva di sostentamento al nucleo familiare.
Nelle categorie dei “nuovi poveri” troviamo non solo le famiglie con minori a carico ma anche le persone sole ed emarginate che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici.
Sono proprio queste categorie di persone che non hanno mai sperimentato, fin ora, delle condizioni di disagio totale e che attualmente sono in difficoltà.
C’è anche un aumento dei casi che vengono inviati c/o i CPS di appartenenza in quanto la pandemia ha colpito l’aspetto emotivo e psicologico o dei minori presi in carico c/o la Neuropsichiatria con situazioni di ansia e depressione accentuati dalla mancanza di certezze future.
L’insieme di questi bisogni ha spinto la Fondazione ad allargare i propri orizzonti e a mettersi a disposizione del prossimo attuando insieme ai comuni limitrofi un nuovo modello di ripartenza.
Il nuovo progetto denominato “La Rinascita” vuole essere dalla parte del cittadino con un aiuto concreto alle difficoltà emergenti, dando la possibilità di un’accoglienza fraterna e sociale in grado di rivalutare la persona.